domenica 2 settembre 2007

4 mesi 3 settimane 2 giorni

[Cristian Mungiu, Romania, 2007, 113 min, col.]


Eccoci di nuovo qui, dopo la lunga assenza. Finita l'estate, arrivano i film di Cannes finalmente. E questo che vi proponiamo è il film che ha vinto la Palma d'Oro, un film che vi consigliamo di non perdere. Il tema è nuovamente quello dell'aborto: questa volta però non è la Londra anni Cinquanta di Vera Drake a fargli da sfondo, ma la spettrale Romania degli ultimi anni di Ceausescu.

Un film che riesce a superare l'inevitabile retorica e a mostrarci un pezzo di mondo e una storia individuale con assoluta lucidità e intelligenza. Non è solo il dramma di una scelta in un paese in cui l'aborto era vietato e punito con la prigione, ma anche la deriva di una società fondata sull'oppressione e la paura: il grigiore delle strade, le code davanti ai negozi e il mercato nero, i lunghi e desolati corridoi, i volti delle persone impassibili e freddi, la corruzione generalizzata. La forza del film sta nel parlare di aborto proprio in rapporto a tutto questo, tanto più drammatica perchè passa attraverso lo sguardo di una ragazza che apparentemente sembra esterna al problema ma che invece diventa gradualmente la protagonista di un incubo che la coinvolge personalmente.

Girato con mezzi essenziali, il film inoltre utilizza magistralmente i piani sequenza, camera fissa e lunghi silenzi che da soli servono a gridare tutto il senso di disperazione della storia che intende raccontare.

Buon ritorno al cinema!

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